Tutte le industrie sono dotate di strumentazioni e macchinari necessari per il ciclo produttivo, che ad un certo punto possono esaurire la loro funzione e dover essere sostituiti. Le cause della dismissione di beni e attrezzature possono essere diverse: l’impianto può rompersi, danneggiarsi, non funzionare più o semplicemente essere diventato obsoleto rispetto alle innovazioni tecnologiche. Anche l’iter per l’allontanamento di questi macchinari dai siti di produzione deve seguire un rigido percorso stabilito dalla legge, a partire dagli aspetti contabili.
Tipi di dismissione delle attrezzature a seconda dei casi
Per dismissione dei beni si intente l’allontanamento del macchinario dal processo produttivo, quando questo non è più utilizzabile.
Se l’impianto di cui ci si deve disfare è ancora funzionante, lo si può cedere a altre imprese o a altri soggetti, con ammortamenti e prezzi calcolati sulla base di quanto stabilito dalla legge.
Se invece la dismissione delle attrezzature riguarda macchinari danneggiati, usurati e comunque non più utilizzabili, si deve procedere alla loro eliminazione (radiazione), affidandosi a aziende specializzate come Romet, in grado di intervenire con mezzi e personale specializzato per smantellare, trasportare e riciclare i materiali di scarto.
La demolizione delle attrezzature industriali
Secondo la normativa vigente, la radiazione e l’eliminazione di beni può essere volontaria o forzata. Nel primo caso, la dismissione riguarda attrezzature industriali che non funzionano più o risultano ormai inadeguate o obsolete per l’intero processo di produzione. Nel secondo caso, invece, la dismissione è dovuta, ad esempio, a un danneggiamento sopraggiungo a causa di un incidente non previsto.
In entrambi i casi, occorre procedere con la demolizione, che può essere appaltata a aziende terze specializzate in questo specifico settore e in possesso di mezzi a norma e di tutte le autorizzazioni. I costi di queste operazioni sono generalmente coperti dalle assicurazioni, stipulate su questi macchinari contro danni di natura accidentale e che danno poi diritto a un risarcimento totale o parziale della perdita.
Il riciclo e la reintroduzione nel processo produttivo aziendale
La demolizione dei macchinari dismessi svolta da aziende specializzate come Romet consente sia lo stoccaggio che il riciclo dei materiali ferrosi e metallici, che possono essere reintrodotti nel processo produttivo aziendale, in particolare dell’industria siderurgica pesante. La demolizione di macchinari dismessi può essere richiesta anche in aree industriali abbandonate che devono essere bonificate e destinate a nuovi usi.
Può capitare anche che i macchinari da rottamare contengano residui di produzione pericolosi o inquinanti: in questi casi bisogna intervenire con mezzi e personale specializzato e provvedere a conferire i materiali di scarto in appositi siti di stoccaggio.
Romet segue ogni fase della dismissione dei macchinari a partire dal sopralluogo, per valutare il modo migliore per intervenire. Si occupa di ogni step dello smantellamento con la massima cura e professionalità e si fa carico del recupero dei rottami ferrosi, del loro stoccaggio e del loro riciclo nell’industria siderurgica pesante. Affidarsi a Romet vuol dire poter contare su un’azienda seria, affidabile, con anni di esperienza nel settore e in possesso di tutte autorizzazione previste dalla legge.